Cari Papà,
in questa speciale giornata di San Giuseppe, desidero rivolgere a tutti voi i miei più sinceri auguri. Ho sempre pensato che un buon padre, oltre ad essere un esempio di sacrificio e impegno, sia un tassello fondamentale di ogni famiglia. La famiglia è il cuore della nostra comunità e i valori trasmessi dai buon padri e dalle buone madri, rappresentano le radici su cui essa si regge e si sviluppa.
Ce lo ha insegnato il Vangelo, ce lo insegnano ogni giorno migliaia di storie di piccoli eroi, che sacrificano ogni cosa per i propri figli. Ce lo insegna la sofferenza di quei padri che non riescono a partecipare come vorrebbero alla vita dei propri figli.
Riflettendo sulla mia storia personale, pensando alla mia famiglia e ai tanti buoni padri che conosco, non posso che guardare con ammirazione alla figura del padre, alla dedizione, all’amore e l’impegno speso nella vita quotidiana.
Oggi festeggiamo questi buoni padri, nella preghiera, sicuramente, ma anche nella festa e nella tradizione di noi leccesi e di tante comunità del Sud, anche attraverso riti come Le Tavole Di San Giuseppe o tradizioni come quelle della Zeppola di San Giuseppe, un dolce che a Lecce sanno preparare veramente bene!
Certamente non c’è festa di San Giuseppe senza un pensiero per i cattivi padri, che lasciano famiglie in frantumi e, in un contesto ostile come è il Sud e l’Italia, abbandonano a madri, spesso giovanissime, il peso dell’organizzazione familiare.
E poi ci sono i padri separati. Non si può non vedere il dramma di questi padri! Ogni giorno il numero di divorzi e separazioni aumenta vorticosamente e con esso il dramma di padri separati, che vivono una vita difficile e dolorosa, in bilico tra sopravvivenza e povertà assoluta. Uomini che rischiano di finire a vivere per strada.
Spesso dietro a un senzatetto c’è un uomo separato. Un dramma che esplode quando le difficoltà economiche privano questi padri della possibilità di vivere dignitosamente e di incontrare i figli in un ambiente adeguato. È un peso che lacera profondamente la nostra società e grava profondamente sul cuore di genitori e figli.
Proprio per questo, se i leccesi mi vorranno alla guida della città, mi impegnerò a fornire servizi di prima accoglienza, come alloggi temporanei e punti d’incontro, a quei padri che dovessero trovarsi in questa situazione.
Sono convinta che offrire un sostegno concreto e un ambiente dignitoso può fare la differenza e può migliorare anche la vita dei figli. Ve lo dico da politico, certamente, ma anche da donna e da nonna, perché credo che il dovere di un buon sindaco sia quello di dare il massimo per le giovani generazioni.
Io lo farò con tutta me stessa, come un atto d’amore.
Auguro quindi a tutti voi padri una giornata serena e piena di amore e a tutti voi figli la gioia di un abbraccio meraviglioso.
